caffè italiano patrimonio dell'unesco

L’espresso italiano – quasi – Patrimonio dell’Unesco

Il caffè, specie in Italia, è un vero e proprio rito. Il caffè è immancabile nelle nostre vite e nella nostra quotidianità. Non è solo una bevanda piacevole da sorseggiare durante la colazione, la pausa dal lavoro o dopo i pasti. L’espresso italiano è emblema di una cultura ormai diffusa in tutto il mondo, muove una fetta importante dell’economia nostrana, basti pensare che in Italia ci sono 800 torrefazioni e 7.000 addetti per soddisfare quell’imponente 98% di italiani che ama bere il caffè!

Non pensate che meriterebbe un riconoscimento?

Per fortuna, già da diversi anni, c’è chi ha ritenuto opportuno muovere una richiesta di riconoscimento dell’espresso italiano come Patrimonio dell’Unesco, e quest’anno ne conosceremo il risultato.

Sarà una commissione nazionale italiana per l’Unesco ad esprimersi sull’argomento e nel caso di approvazione, entro il 31 marzo il tutto sarà inviato a Parigi, presso storica sede dell’Unesco, per il responso definitivo.

Il caffè espresso made in Italy patrimonio dell’Unesco

Il promotore è stato il ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che per primo ha deciso di candidare il caffè espresso made in Italy patrimonio dell’Unesco. Le motivazioni che sono alla base coinvolgono aspetti sociali, valori identitari ed emozionali che insieme rappresentano appieno uno spaccato storico e attuale del nostro paese.

Il lavoro ha richiesto molto tempo perché prevedeva di realizzare un dossier contenente informazioni complete sulla cultura e sulle tradizioni diverse del caffè, questo per valorizzarne l’origine. Il risultato è stato un ottimo esempio di ritrovata unicità delle diverse identità del nostro paese che ruotano attorno a un’unica, grande cultura alimentare!

Accenno storico sul viaggio del caffè

caffè italiano patrimonio dell'unesco

Per dare un filo logico a chi di storia del caffè non sa poi tantissimo, lasciamo un accenno storico sul viaggio del caffè:

Il caffè è arrivato in Italia intorno al 1570, precisamente a Venezia, quando un padovano ne portò alcuni sacchi dall’Oriente.

Era nelle farmacie che inizialmente veniva principalmente venduto e pian piano divenne un prodotto che quasi tutti iniziarono a consumare, fino a spingerne la diffusione in tutta la popolazione.

L’Italia, fu la prima nazione europea a introdurre quelle che erano le botteghe del caffè e dare vita ai primi Caffè in cui le persone amavano discutere di tematiche sociali e di comune interesse davanti a una calda e fumante tazza di caffè!

Il caffè italiano, Bondolfi Boncaffè

La diffusione del caffè italiano nel resto del mondo è la prova di come la cultura poliedrica degli italiani si rifletta anche nella varietà del prodotto offerto e questo ne rafforza l’identità stessa.

Ci sono ovviamente differenze significative per quanto riguarda il gusto e i modi di consumo del caffè nelle varie zone d’Italia, in particolare tra Nord e Sud. Queste sono legate sia alla cultura, alle tradizioni che alle abitudini delle persone che lo consumano.

Sono differenze che dipendono soprattutto da fattori culturali legati al rituale giornaliero del caffè e alle abitudini che cambiano da regione a regione, influenzando le caratteristiche della miscela, le modalità di preparazione, la corposità, l’aroma, la crema e il gusto del caffè.

Ma il vero caffè italiano è quello che si riconosce dal rumore della moka sul fuoco al mattino, dal profumo inconfondibile di casa, dalla leggerezza del momento in cui viene condiviso con le persone che ci circondano.

La Torrefazione Bondolfi Boncaffè fa il tifo per un responso positivo e noi tutti ci auguriamo che il vero espresso italiano possa presto diventare patrimonio dell’Unesco!